Se vi hanno appena attivato una connessione a banda larga, ADSL o fibra ottica che sia, difficilmente avrete resistito alla tentazione di metterla subito alla prova con uno di quei “download” in grado di mettere in ginocchio qualunque connessione analogica. È una bella soddisfazione vedere il valore della velocità di scaricamento a doppia, o addirittura tripla cifra!
Talvolta le cose non vanno però come sperato ci si ritrova mestamente ad assistere a un modesto stillicidio di dati, trasferiti dalla Rete al proprio PC con il contagocce. Prima di piangere sull’abbonamento pagato o di intervenire contro questa o quella società di telecomunicazione, c’è ancora qualcosa che possiamo fare per cercare di raddrizzare le sorti di una connessione apparentemente nata male. Prima di prescrivere una cura al paziente, la prima regola è quella di visitarlo scrupolosamente.
Per misurare la velocità effettiva della vostra connessione non affidatevi ai soli strumenti che Windows vi offre (a cominciare dai valori indicati nella finestrella di download) e, soprattutto, tenete in mente che vi sono parecchi elementi che influenzano in maniera sostanziale la velocità di scaricamento. Infatti, in ogni momento in cui si effettua una misurazione, la velocità è determinata dal collo di bottiglia più stretto presente sull’ assae ideale che congiunge il vostro PC con il sito a cui siete collegati.
Speed Test Adsl in fondo alla pagina stiamo effettuando di test sulla tua connessione in maniera anonima, cosi quando finirai la lettura dell’articolo visualizzerai i risultati del download e upload
Più precisamente, sulla velocità del collegamento incidono:
La banda passante consentita dalla vostra connessione
(se avete una ADSL da 994 Kb/sec non potrete sicuramente mai raggiungere di 2140 Kb/sec)
Traffico sulla Rete.
Il traffico può essere legato tanto allo specifico server/sito al quale ci si sta collegando, quanto all’orario del collegamento e al percorso fisico realizzato dal collegamento per raggiungere il server bersaglio. Se per esempio vi collegate a un sito in un momento di punta, per esempio il sito Web di Repubblica nelle prime ore del mattino o in occasione di un evento di grande risonanza mediatica, sicuramente sperimenterete una più modesta velocità di connessione.
Il tempo di risposta del sito. Non tutti i siti possono o vogliono elaborare istantaneamente le richieste di download o di contatto: a volte creano delle file d’attesa o per conservare banda oppure per offrire privilegi a alcune categorie di utenti (per esempio agli “abbonati”).
Eventuali limitazioni imposte dal sito ad eventuali download
Questo è un fattore spesso determinante. Così come la vostra connessione a Internet, anche quella del sito a cui volete collegarvi dispone di una banda passante limitata, che il gestore distribuisce tra tutti coloro che voglio scaricare materiale dal suo server. Se il gestore dedicasse tutta la sua banda a un solo utente, questi scaricherebbe alla massima velocità possibile, eventualmente sfruttando tutta la banda consentitagli dalla propria connessione. D’altro lato, però, gli altri utenti collegati non riuscirebbero a scaricare un solo bit, e dovrebbero mettersi in coda, attendendo il proprio turno.
Così, per evitare che ciò accada, molti siti spartiscono congruamente la propria banda in download tra i vari utenti: a ognuno ne spetterà soltanto una piccola parte, e chi rimarrà fuori dalla spartizione dovrà mettersi in coda. Può dunque capitare che, pur disponendo di una connessione in fibra ottica, virtualmente (molto virtualmente) capace di scaricare a 10 Mbit/s, non possiate superare i 300 Kbit/s semplicemente perché il webmaster del sito bersaglio ha deciso che quella è la porzione di banda massima di cui può usufruire ciascun utente collegato.
Se si parla di connessione DSL
sulla velocità complessiva incide anche il cosiddetto “ultimo miglio”, ossia quella porzione di cavo che congiunge la centralina locale con l’abitazione dell’utente. In particolare, la qualità della cablaggio di quel tratto e persino la sua lunghezza, possono influire sensibilmente sulla la banda passante disponibile.
Un cattivo isolamento della linea, un’elevata impedenza (intesa come resistenza alla trasmissione del segnale) possono rallentare notevolmente le prestazioni generali della connessione. Dunque, gli elementi che incidono sulla velocità effettiva di una connessione sono moltissimi e, spesso, indipendenti dal collegamento vero e proprio.
Come se ciò non bastasse, le condizioni della Rete variano moltissimo durante la giornata, e quella che può dimostrarsi una connessione velocissima in determinati orari, può arrancare drammaticamente in altri. Proprio per questa ragione a ogni misurazione corrisponderà probabilmente una velocità differente. Per ottenere un valore attendibile sarà dunque necessario ripetere la misurazione più volte, in diversi orari del giorno, ed estrarne un valore medio.
Se poi vogliamo ottenere un valore il più possibile depurato dall’ effetto del traffico di Rete, il test dovrebbe coinvolgere server e siti che risiedano in Italia: rimanendo sullo stesso backbone e limitando la distanza del collegamento si ottiene un risultato assoluto più vicino alla realtà. Test di velocità su server stranieri sono comunque utili per ottenere dei valori “relativi”, dei parametri cioè da confrontare con i risultati ottenuti da altri utenti nelle nostre medesime condizioni, o con i valori ottenuti da noi stessi in diverse ore del giorno. Per eseguire un test di velocità esistono perlomeno tre metodi differenti.
• Il primo consiste nell’affidarsi a un “tester on-line”. Collegandosi a questi siti, che normalmente risiedono in grossi nodi delle dorsali di Internet, viene avviata una simulazione di download, proprio come se si stesse scaricando un file dalla Rete.
• Un’alternativa è costituita dai cosiddetti “meter”, ovvero dei software che seguono costantemente l’andamento del flusso di bit in entrata e in uscita, fornendo misurazioni medie e puntuali della velocità di trasferimento dei dati.
• Il terzo sistema è più casalingo, ma comunque funzionale, e consiste nel munirsi di un cronometro con il quale misurare il tempo di download di determinati file da alcuni siti di riferimento: i file dovranno essere sufficientemente grandi da consentire la formazione di un valore di scaricamento “mediano”, e si dovranno scegliere siti noti per l’ampiezza della loro banda in uscita.