In principio… era un semplice file
La storia delle radio on-line è iniziata in pratica con uno dei primi brani che partiva in automatico e in contemporanea, nel momento in cui si caricava una pagina Internet. Probabilmente l’autore di questa iniziativa rimarrà sconosciuto ma, grazie a questa intuizione, il Web è diventato finalmente multimediale!
Da qui a rendere la Rete un mezzo per la trasmissione audio, il passo è stato breve.
Realizzare una radio “amatoriale” che diffonda contenuti via Web è infatti relativamente semplice: vi basta qualche programma e una lista di canzoni ottenute nel rispetto della legge sul diritto d’autore.
Ancora più semplice risulta poi ascoltare i contenuti radiofonici trasmessi dalla grande Rete: occorre solo dotarsi di uno dei più diffusi player in circolazione.
Fin dalle loro primissime versioni i principali browser Web, Netscape e Internet Explorer, sono sempre stati compatibili con i classici formati audio. Bastava mettere il relativo comando, nel codice HTML della pagina, perché il browser lo leggesse correttamente. Il problema da superare è stato sin dall’inizio l’inserimento e l’ascolto dei file WAVE, aventi di norma dimensioni troppo grandi per essere ascoltati in tempo reale dal browser.
È stata allora sviluppata una tecnologia mirata per l’ascolto di questo tipo di file audio: lo streaming, cioè la possibilità di ascoltare il brano quasi in contemporanea al suo download. Da qui è arrivato, in breve tempo, anche il video online, sempre con analoghi funzionamenti.
Il sopraggiungere poco tempo dopo della tecnologia Realaudio (real.com), messa a punto da Real Networks, fece gridare al miracolo: da quel momento si poteva ascoltare un brano senza dover prima scaricare completamente un file: nasceva così il broadcasting on-line.
Ora il sistema Realaudio è ancora molto diffuso, anche se la sua leadership sul mercato è stata messa in discussione dall’avvento di Windows Media , il sistema concorrente sviluppato da Microsoft. Dobbiamo però sottolineare che anche QuickTime (www.apple.com/quicktime) ha guadagnato una consistente fetta di utenti, soprattutto tra chi utilizza computer Macintosh. Ma andiamo con ordine e vediamo come funzionano i diversi sistemi.