Televisori LCD e monitor per computer sono sempre più simili. Tanto che molti produttori hanno cominciato a realizzare apparecchi capaci di svolgere entrambe le funzioni. Ecco le cose che dovete tenere presenti quando sceglierete il vostro primo “monitor TV”.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo avvicinamento tecnologico fra il mondo della televisione e quello dell’informatica. E questo non solo a livello di adozione delle tecnologie digitali per la memorizzazione e il trasporto dei contenuti televisivi, ma anche a livello di “travaso tecnologico” nei dispositivi di fruizione, televisori e monitor in particolare.
A questo proposito, apriamo una veloce parentesi. Chi tra voi ha da qualche anno il pallino del video digitale, probabilmente si ricorderà dei primi esperimenti per collegare fra loro il computer di casa con il televisore del “salotto buono”.
Questi esperimenti avvenivano, di solito, sull’onda dell’entusiasmo generato dall’acquisto di una videocamera digitale DV, i cui filmati (visti sul monitor del PC) avevano la stessa qualità delle trasmissioni “broadcast”, quelle dei grandi network tipo RAI e Mediaset.
Generalmente, quando dopo infiniti tentativi si copriva la combinazione giusta di adattatori, cavi e frequenze di “refresh”, e si riusciva finalmente a far comparire la videata del PC sullo schermo del “ 32 pollici”, il risultato era alquanto deludente: la risoluzione offerta dal televisore era di gran lunga più bassa di quella ottenibile su un monitor per PC, anche economico.
Quasi tutti i videofili avevano quindi accantonato l’idea, con l’intenzione di tirarla fuori dal cassetto quando le cose fossero migliorate. Bene, il momento è giunto: televisore e monitor ormai hanno molte più cose in comune di quanto fosse ipotizzabile solo cinque anni fa. Tanto che si stanno moltiplicando gli apparecchi a doppia funzione: un po’ monitor, un po’ televisore digitale (ovvero con sintonizzatore DVB-T).
Il televisore è un monitor?
A voler essere precisi, la possibilità di connessione al computer è ormai prevista sulla quasi totalità dei televisori piatti oggi in vendita. I più recenti si collegano tramite connettore HDMI, quelli con qualche anno sulle spalle spesso dispongono di una presa DVI o, al limite, VGA analogica; in ogni caso il collegamento non pone più grandi problemi.
La qualità però, non è ottimale: nel senso che se il PC è utilizzato per mostrare contenuti video la resa è evidentemente molto buona, ma se si tenta di usare il televisore (anche HD) come fosse un monitor, anche solo per scrivere una email, si verificherà qualche problema.
Il fatto è che il televisore è progettato e costruito con obiettivi di utilizzo diversi da quelli di un monitor: va guardato da lontano (il monitor si usa da meno di mezzo metro), è ottimizzato per immagini naturali in movimento (il monitor tradizionale è pensato per immagini statiche artificiali, come i set di caratteri), e pure gamma cromatica ed ergonomia dei controlli differiscono parecchio.
Senza contare che quasi tutti i televisori visualizzano l’immagine in“overscan” – in pratica, i bordi della videata rimangono fuori dal pannello LCD – e pochi consentono di escludere questa funzione.
Ma c’è un’altra categoria di prodotti che sta emergendo negli ultimi tempi: quella dei monitor in grado di assolvere anche le funzioni del televisore. Si tratta, in un certo senso, nell’approccio inverso (o meglio complementare) al precedente. L’idea di base è di prendere un monitor per computer, progettato come tale, e aggiungergli ciò che manca per permetterne l’utilizzo come televisore: fondamentalmente, un ingresso d’antenna, un sintonizzatore per la TV digitale terrestre, un telecomando, un sottosistema audio stereo.
Nei modelli più versatili, questa dotazione minimale è ampliata ulteriormente: gli ingressi si moltiplicano, con l’aggiunta di prese HDMI, video “a componenti” (component) o composito; il sintonizzatore sarà del tipo “ibrido” in grado di ricevere anche trasmissioni analogiche, DVB-T in alta definizione e stazioni radio; l’audio sarà riprodotto da altoparlanti di qualità, pilotati da un’amplificazione di buona potenza, ma sarà presente anche un connettore per portare il segnale 5.1 a un impianto esterno home theater.
Questi apparecchi ibridi trovano la loro collocazione naturale in appartamenti affollati e dove manca lo spazio per poter usare due schermi, uno per il PC e uno per la TV. Dal computer dello studio a quello della camera dei ragazzi, insomma, ma anche (per i modelli maggiori) come schermo principale nel monolocale del “single” tecnologico. Unica controindicazione: se gli utilizzatori sono due, invariabilmente vi ritroverete a litigare perché uno vorrà mandare un’email mentre l’altro guarda la finale di Champions, o uno desidererà controllare le sue aste su eBay proprio mentre vi gustate la diretta del concerto su MTV.
Come collegare monitor e Tv al Pc
Scegliere il monitor TV
La prima cosa da tenere presente, quando si decide di dotarsi di un monitor TV, è quale sarà il reale utilizzo dell’apparecchio. Bisogna chiedersi, insomma, per quanto tempo verrà usato come monitor e per quanto tempo diventerà un televisore. Se uno dei due utilizzi è marginale, sarà bene indirizzare l’acquisto basandosi sulle caratteristiche più importanti per l’utilizzo più frequente; se l’uso è piuttosto equilibrato ( fino a un 70%-30% di prevalenza di un uso sull’altro) sarà necessario tenere in pari considerazione tanto le caratteristiche televisive, quanto quelle informatiche.
L’esperienza insegna che se al monitor viene assegnato un ruolo da “televisore di scorta”, di solito l’utilizzo informatico è decisamente prevalente; lo stesso accade nel caso di un utilizzo in studio o con la sua collocazione nella camera dei ragazzi. Solo se l’apparecchio fa da televisore principale dell’appartamento, o viene posto per esempio in cucina, l’utilizzo informatico passa in secondo piano.
Ovviamente, ci sono eccezioni, quindi la cosa migliore da fare è quella di cercare di calcolare nel modo più realistico possibile quante ore al giorno usereste il monitor in quanto tale, e per quante ore lo dedichereste all’utilizzo come TV.
Anche se i produttori di monitor sono molti, quelli che hanno in catalogo apparecchi dotati di sintonizzatore TV integrato sono davvero pochi. Se poi considerate che la maggior parte di essi propone solo uno o due modelli, si finisce per scoprire che solo due o tre marchi hanno una gamma di monitor TV significativa.
Ecco i riferimenti ad alcuni produttori presenti sul mercato italiano.
- Acer
- Asus
- Benq
- HannSpree
- LG
- Philips
- Samsung