Standard diversi, formatiin guerra tra loro: il mondo della masterizzazione audio e video è una giungla nella qualea volte è difficile orientarsi. Ecco tutto ciò che occorre sapere per fare la scelta d’acquisto più conveniente, tenendo conto dell’andamento del mercato
Prima di mandare definitivamente in pensione il sistema VHS, è bene che gli entusiasti dei sistemi di video digitale abbiano ben chiara la questione degli standard e formati supportati dalle diverse case produttrici.
Sostanzialmente, per la scrittura su supporto DVD esistono cinque standard e tecnologie: DVD-R, DVD-RW, DVD+R, DVD+RW, DVD-RAM. Per fare chiarezza può essere utile sapere che Pioneer si muove sul fronte dei DVD-R e DVD-RW, Philips sul fronte dei DVD+R e DVD+RW, mentre Panasonic supporta i meno diffusi DVD-RAM. Si può facilmente intuire come i produttori abbiano ingaggiato una vera e propria battaglia perché il proprio standard prevalga sugli altri; ciò crea non poca confusione tra gli utenti.
Ma ecco, più in dettaglio, come funzionano le varie tecnologie viste da vicino. Quella che sta alla base del DVD-R, come anche del CD-R, lo rende compatibile con la maggioranza dei drive e dei lettori DVD, garantisce una capacità di 4.7 GB e una durata prevista che varia da 50 a 250 anni circa (come i dischi CD-R). Il DVD-RW è un formato cancellabile e riscrivibile, riproducibile sulla maggioranza dei drive e lettori DVD.
Anch’esso dispone di una capacità pari a 4,7 GB e può essere riscritto circa mille volte, mentre la sua durata è garantita per circa 30 anni. Il DVD-RAM ha una capacità di
memorizzazione di 2.58 GB e usa una tecnologia magneto-ottica; non è compatibile con la maggior parte dei drive e dei lettori. I DVD+RW riproducono i DVD-ROM e i CD, così come i DVD-R e DVD-RW, ma non leggono e registrano i dischi DVD-RAM. Il formato DVD+RW usa una tecnologia che li dovrebbe rendere compatibili con molti attuali lettori video DVD. I dischi DVD+RW possono essere registrati sia in formato CLV (per l’accesso sequenziale al video) sia in formato CAV (per
l’accesso casuale).
Anche Il DVD+RW può essere riscritto circa mille volte, e i dischi hanno una durata prevista di almeno 30 anni. Sono sempre più numerosi i masterizzatori che supportano tutti, ma proprio tutti i formati di lettura e scrittura in commercio, dagli ormai onnipresenti CDRW ai DVD -RW e +RW, dai CD audio ai DVD video, ai meno diffusi DVD-RAM.
Le nuove prestazioni dei masterizzatori di ultima generazione fanno entusiasmare gli appassionati.
Ma quali sono gli elementi da considerare per fare la scelta migliore?
Come sempre, il primo fattore su cui ragionare è l’uso che se ne intende fare. A questo proposito, è bene partire dalla scelta più semplice: masterizzatore interno o esterno, E-IDE o SCSI. I masterizzatori E-IDE sono interni e, a differenza di quelli SCSI, non necessitano di schede aggiuntive, sono più semplici da installare e soprattutto sono più economici.
Certo il formato SCSI è più veloce nell’estrazione di audio digitale, è meno pesante per il sistema e permette un flusso di dati continuo, ma è anche decisamente più costoso. Inoltre bisogna considerare che questa interfaccia, destinata all’uso professionale, richiede una connessione SCSI che non tutti i pc posseggono.
Nel caso si decida di attivarla attraverso l’acquisto di un’apposita scheda, oltre a fare lievitare la spesa generale dell’acquisto, insorgerebbero ulteriori problemi di installazione e di configurazione affatto semplici.
Ciò che bisogna sempre tenere a mente è che le performance di un’interfaccia SCSI, nettamente superiori a quelle E-IDE (si pensi solo alla possibilità di potere tenere aperte altre applicazioni mentre si masterizza, caratteristica preclusa all’interfaccia E-IDE), non possono comunque essere pienamente apprezzate da un’utenza domestica con esigenze più modeste. In altre parole, se per tre minuti – questi sono i tempi di duplicazione raggiunti dagli attuali masterizzatori – non è possibile usare altre applicazioni mentre si masterizza, il fatto può non rappresentare un problema per un utente
domestico, mentre può diventare una questione primaria per un’azienda costretta a effettuare back up continui e masterizzazioni di numerosi CD).
Inoltre , grazie all’uso di nuovi processori e di nuove tecnologie per la protezione da errori “di buffer underrun” (Burnproof per prima, ma ce ne sono tante altre) o di blocco della masterizzazione, il rischio di “bruciare” i CD è ridotto al minimo, anche mentre si continua a lavorare al pc.
La scelta di un masterizzatore E-IDE si rivela essere pertanto il giusto compromesso tra qualità e prezzo, premesso che sia dotato, come abbiamo visto, di una qualsiasi valida tecnologia di protezione da errore di buffer underrun. Infine, la scelta sull’acquisto di un masterizzatore interno o esterno si rivela essere una scelta molto soggettiva. Considerato che i masterizzatori esterni sono notevolmente più cari di quelli interni, per chi ha un pc desktop e ha dello spazio nel proprio case senza avere particolari esigenze di trasporto del masterizzatore (magari per collegarlo ad altri computer), va da sé che fare cadere la scelta su una periferica interna risulta la decisione ottimale, perché oltre a risparmiare denaro, si ottimizza lo spazio sulla scrivania.
Se poi l’esigenza ricade su un’ unità esterna, allora ci si troverà nuovamente di fronte a una scelta tra connessione: USB (1.1 o 2.0), più diffusa, o Firewire (IEEE 1394). Tra le due, nonostante sia la meno commercializzata, quella Firewire garantisce performance di qualità decisamente elevata, anche in termini di velocità di lettura e scrittura.
Prima di acquistare un prodotto, poi, bisognerebbe verificare la compatibilità tra il firmware (programma di controllo delle istruzioni di scrittura e lettura) e il software di duplicazione: non sempre i masterizzatori possono essere testati su tutti i programmi di duplicazione.
Infine, come sempre, si deve fare chiarezza sulle proprie reali esigenze per potere decidere se indirizzarsi su un modello tradizionale, combo (masterizzatore CD + lettore DVD) o DVD riscrivibile. Non è necessario essere professionisti del video editing per poter creare i propri filmati dalle riprese effettuate, magari in vacanza. Questo è sicuramente uno dei motivi più validi che spingono sempre più persone all’acquisto di un DVD.
I masterizzatori DVD includono molte funzioni: in pratica, svolgono le funzioni di DVD player, di masterizzatore CD-R e CD-RW, e di masterizzatori DVD.
Ma la caratteristica più interessante è che su un DVD è possibile registrare l’equivalente di ben sette CD, garantendo quindi una maggiore facilità nell’esecuzione dei back up di grosse quantità di dati: un altro motivo valido per orientarsi all’acquisto di un masterizzatore DVD piuttosto che un tradizionale CD-RW.
È chiaro che performance così elevate sono associate anche a un prezzo altrettanto elevato: i DVD riscrivibili costano attualmente circa 5 volte in più dei masterizzatori CDRW (contro un prezzo dieci volte maggiore fino a qualche mese fa). Per chi non problemi di disponibilità economiche, quindi, la scelta migliore è sicuramente un DVD. In commercio ne esistono diversi, ma la difficoltà nell’acquisto sta, oltre che in una conoscenza delle prestazioni tecniche, nella questione degli standard.
GUIDA ALL’ ACQUISTO Masterizzatori CD e DVD
- Asus: http://www.asus.com/it/
- Benq: http://www.benq.com
- Freecom:
- Hewlett-Packard:
- La Cie:
- LG Electronics:
- Pioneer:
- Philips: http://www.philips.it
- Plextor: http://www.plextor.com
- Samsung: http://www.samsung.com/it/
- Tdk: http:// www.tdk.com
- Teac: http:// www.teac.it
- Traxdata: http:// www.traxdata.it
- Waitec: http:// www.waitec.com
- Yamaha: http:// www.yamaha.it