Canon ha aggiornato recentemente la sua linea di PowerShot con una nuova superzoom, la SX120is, che va a sostituire la 110. Rispetto a quest’ultima, i cambiamenti non sono molti. voluzione più che rivoluzione, potremmo dire. Cambiano i Megapixel che arrivano a 10, cambia il processore che ora è il recente Digic 4. Per il resto, la macchina è molto simile al modello precedente. Troviamo quindi uno zoom 10X, equivalente a un 36-360 mm, dotato di stabilizzatore ottico e un CCD da 1/2,3 pollici. Sul retro della macchina campeggia a sinistra un display a colori da 3”, con risoluzione di 230.000 pixel, mentre alla sua destra sono alloggiati quasi tutti i comandi: in alto il pulsante che attiva la riproduzione,al centro il joystick a 4 vie che comanda le funzioni di macro, autoscatto, flash e ISO.
Integrata nel joystick c’è anche la ghiera rotante che consente di selezionare vari parametri, a seconda della modalità d’uso, mentre appena sopra e sotto di esso sono piazzati quattro pulsanti che si occupano rispettivamente di azionare il riconoscimento dei visi, la staratura dell’esposizione, le informazioni sul display e il menu principale. Sul lato superiore della macchina invece sono posti il pulsante di accensione, quello di scatto (con comando dello zoom coassiale), e la ghiera dei modi di scatto. Quest’ultima è piuttosto affollata: accanto alla classica posizione “auto”, che fa funzionare la macchina praticamente da sola, troviamo infatti le classiche posizioni P, T, A e M che attivano le modalità di esposizione programmata, a priorità dei tempi o dei diaframmi, e il modo totalmente manuale. L’altra metà della ghiera riporta i programmi di esposizione più comuni (ritratto, paesaggio eccetera) e una posizione SCN (scene) che dà accesso a vari altri programmi di uso meno frequente.
C’è anche una funzione di ripresa video, che però è limitata a un formato massimo di 640×480 a 30 fps in standard Motion Jpeg con container VI e audio mono. Direttamente sopra
l’obiettivo infine è posizionato il piccolo flash ad azionamento manuale, con portata massima intorno ai 4 metri. Sul fondo della macchina, uno sportello protegge lo slot per la scheda
SDHC e il vano batterie, per due stilo. Usando normali batterie alcaline, l’autonomia è decisamente scarsa (nei nostri test, dopo 70 scatti già lampeggiava il segnale di batteria
scarica) ed è praticamente indispensabile ricorrere a una coppia di ricaricabili al NiMH, che assicurano un’autonomia almeno tripla.
Le connessioni infine si trovano sul lato dell’impugnatura, e sono costituite da una presa USB/Video e una per un alimentatore esterno (non fornito). Nell’uso pratico, la prima cosa che colpisce è la… flemma con con la SX120 opera. A parte gli oltre 2 secondi per accendersi, la macchina richiede spesso quasi un secondo per mettere a fuoco, e ancofra mantiene un ulteriore ritardo allo scatto (messo in rilievo nello shooting a modelle in movimento). Ma sono soprattutto i due/tre secondi che intercorrono fra uno scatto e l’altro a limitare il fotografo, secondi che diventano anche 6 se è in funzione il flash.
Evidentemente la maggiore capacità di calcolo del processore Digic 4 è stata sfruttata per le funzioni speciali (individuazione volti, focus tracking e così via) invece che per velocizzare la macchina. Altri difetti emersi sono un certa distorsione ottica, tipica dei superzoom, e la presenza di aloni porpora nelle foto ad alto contrasto. In compenso, la qualità complessiva degli scatti è fra le migliori della categoria, con colori vivaci e buon contrasto, a patto di non salire troppo con gli ISO. L’operatività in automatico è ottima e chi vuole provare i controlli manuali lo potrà fare senza dover acquistare una – ben più costosa – macchina reflex.
PRO Buona qualità complessiva degli scatti, zoom 10X, stabilizzatore ottico, modalità manuali complete.
CONTRO Bassa velocità operativa, Bassa velocità di scatto, lievi distorsioni e aloni porpora, autonomia bassa con stilo alcaline.
La Canon Powershot SX120IS è una delle migliori fotocamere